A fine 2016 dopo una prima breve esperienza con ciclidi del Malawi, ho deciso di assecondare la mi voglia di Tanganica lasciando, in secondo piano i colori e mettendo al centro i comportamenti dei pesci, che sempre di più mi affascinavano.
Una parte preponderante dei ciclidi è la loro riproduzione ed era un parte che non potevo sottovalutare durante la scelta degli ospiti. Questo perché a causa di un grave incidente stradale la mia mobilità è piuttosto limitata e avendo bisogno di aiuto per le manutenzioni e gli interventi sulla vasca, dovevo scegliere una specie in grado di sopportare per lungo tempo, se non per sempre, la prole in modo da alleggerire me stesso e soprattutto mia moglie, la prescelta ad aiutarmi.
Allora chi meglio di un pesce coloniale poteva fare al caso mio? Tra le specie con questa caratteristica alla fine ho optato per dei neolamprologus brichardi, coloniali che tra ľaltro avrebbero utilizzato tutta la colonna ďacqua e avrebbero dato un bel movimento alla vasca, che si trova nella sala, davanti alla porta ďingresso e visibile sui 2 lati lunghi ed 1 corto!
A quel punto ho riallestito la vasca riutilizzando la sabbia chiara e fine del precedente allestimento, sostituendo però le rocce spigolose che avevo nel Malawi (sbagliate ma inserite senza esperienza ciclidofila) con dei ciottoloni raccolti nel fiume Brembo. Pur non essendo i pesci che volevo ospitare dei conchigliofili, decisi di inserire un po’ di gusci di chiocciola, per offrire un buon numero di nascondigli ai futuri avanotti.
La vasca è artigianale e misura 120×45×55cm, di cui 20×45×55cm costituiscono il filtro. Filtro classico a scomparti, dove abbiamo un primo scomparto in cui ľacqua entra dalle griglie, il secondo scomparto con spugne, lana di roccia e canolicchi, che coprono il fondo di questo e del terzo dove poi incontriamo la pompa da 1200l/h.
Non uso riscaldatore e la temperatura va dai 22° del periodo invernale ai 29° di quello estivo, quando utilizzo un sistema di raffreddamento con ventole per evitare di superare quella soglia. La temperatura invernale è forse un pelo bassa, ma non mi preoccupa visto che i pulcher pare siano stati rinvenuti fino a 50m di profondità, dove la temperatura penso sia abbastanza vicina a quel valore e perché così facendo riesco a dare una sorta di stagionalità ai pesci, in modo da rallentare il ritmo delle deposizioni.
Utilizzo ľaeratore per favorire lo scambio di CO2 e per evitare la formazione di un film batterico in superficie.
Ho acquistato 5 neolamprologus brichardi, gli ultimi rimasti in serra, ma purtroppo una volta in vasca mi sono accorto di un intruso. Era un neolamprologus brevis, che però ha avuto vita breve in vasca e appena stabiliti i territori è stato massacrato e portato alla morte.
Neolamprologus brevis
Neolamprologus brichardi
I 4 brichardi rimasti si sono purtroppo rivelati tutti dello stesso sesso (maschi) allora mi misi alla ricerca di femmine, ma senza risultati. Però mi capitò ľoccasione di acquistare dei neolamprologus pulcher, per cui decisi di sostituire anche i superstiti ed acquistai 5 pulcher di circa 5 mesi di età.
Alimento i pesci quasi esclusivamente con cibi secchi di vario genere. Più nello specifico spirulina in scaglie di varie marche, JBL Novo Tanganica, SHG micrigranuli, un mix dei 3 tritato finemente in modo da nutrire anche i piccoli e da stimolare il movimento e la ricerca del cibo, chironomi essiccati e reidratati, artemia reidratata e ogni tanto verdure sbollentate o gamberetti freschi.
Effettuo i cambi acqua mediamente ogni 2 mesi circa, tempo in cui i nitrati partendo dal valore di 15mg/l circa delľacqua di rete passano appena a 30 circa, grazie ad un effetto denitrificante del filtro, probabilmente (Non volutamente! ) reso possibile dalľaltezza dei materiali filtranti, che supera i 40cm e che penso permetta lo sviluppo delle reazioni anaerobiche necessarie per ottenere tale effetto.
Per aiutare a smaltire gli inquinanti ho inserito del potos nel filtro, che poi cade lungo di esso dando un tocco di verde alla vasca.
Tra i pesci appena raggiunta la maturità sessuale sono iniziate le prime lotte per la divisione dei territori e per la definizione delle gerarchie. In modo piuttosto veloce il maschio dominante ha preso possesso delľintera vasca iniziando ad accoppiarsi con 2 femmine e sottomettendo, in maniera a volte violenta, gli altri 2 esemplari, probabilmente maschi e successivamente tolti.
Maschio dominante
Rituale di accoppiamento
1^ coppia
Il maschio dominante contemporaneamente a quella che sarebbe diventata la sua compagna si accoppiò anche con una seconda femmina, da cui nacque una nidiata di soli 3 esemplari, che non sopravvissero.
In seguito cadetti la seconda femmina a causa del pattern che sinceramente non mi convinceva.
Femmina con colore sospetto
Nel tempo le riproduzioni si sono susseguite ad un ritmo di circa 1 ogni 2 mesi, portando il numero degli esemplari della colonia ad una cinquantina. Nella colonia regna una relativa tranquillità salvo qualche piccola scaramuccia e qualche cambio al vertice, per quanto riguarda la femmina dominante,.
È capitato che il maschio si riproducesse anche con 3 femmine contemporaneamente.
Durante la vita della colonia ho registrato 1 sola “patologia” legata probabilmente ad un trauma oculare di una delle femmine riproduttive, curato con un bagno di sale somministrato alľintera vasca in via precauzionale.
Femmina con occhio traumatizzato
Ancora un paio di foto…
E per concludere appena scattata…