Piante per acquari Tanganyika

Nelle mie sperimentazioni, porto le piante che vivono e quelle no. Ovviamente mi riferisco a un’acqua simile a quella del lago, ergo pH 9 e KH alto. Ignorerò le prove di allestimenti con acqua di rubinetto unicamente usata e senza sali. In quanto in queste condizioni probabilmente la maggior parte delle piante sono adattabili, ma i pesci non ci stanno bene.
Rimanendo in topic e pensando alle piante…

Endemiche del lago:

  • Vallisneria spiralis, in queste acque cresce solo ogni tanto a “spiralis”, non so se è la mia un po’ “tarocca”. In ogni caso con la giusta luce è quella che resiste meglio
  • Ninfea lotus “red”, questa resiste, e se parte non ha grossi problemi. l’ostacolo è l’adattamento. Bisogna che essa arrivi in superficie prima che ci siano i pesci. A questi pH produce degli steli veramente esili a tenere le foglie, e i pesci li rompono. Quando rompono tutte le foglie la pianta si limita a sopravvivere con qualche fogliolina che non par aver voglia di raggiungere la superficie

Non native:

  • Salvinia natans, in adattamento, si è sciolta. Inoltre le radici vengono prese di mira dai pesci, non tanto per mangiarle, ma probabilmente per la microfauna che si forma.
  • Egeria densa, l’adattamento è lungo, ma una volta partita non ha grossi problemi. L’ho levata perché non mi piaceva l’effetto e voglio mantenere l’acquario con solo quel poco di vallisneria necessario a dar più profondità e migliori nascondigli

Non ho esperienza con Tanganica però aggiungo un paio di informazioni che spiegano (almeno parzialmente) perché ciò accade.

Ai pH elevati (9 circa) del lago e quindi dell’acquario, se allestito non alla membro di segugio, l’assorbimento degli elementi nutritivi diventa piuttosto difficile.

Mi auto-rubo dall’articolo questa tabella semplificatissima:
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A quei pH, azoto, ferro, manganese, rame e zinco (tutti elementi essenziali) sono di difficile assorbimento.

Le analisi del lago Tanganica (ho quelle di Talling & Talling sotto mano) dicono che i macronutrienti azoto e fosforo hanno concentrazioni nell’ordine dei microgrammi/litro, praticamente non rilevabili nelle scale dei test comunemente usati.

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Con una disponibilità molto limitata sia di macro- sia di micronutrienti, dovuta sia alla difficoltà di assorbimento sia alla vera e propria scarsità, le piante rallentano molto la crescita (vedi Legge del Minimo) - questo spiega quello che Federico osservava sia in adattamento sia con la Ninfea.